Nodi

Sono disponibili due tipi di nodi: strutturali e non-strutturali.

Nodi Strutturali
I nodi strutturali sono tutti quei nodi che sono connessi ad un elemento strutturale. SeismoStruct, infatti, non consente di eseguire analisi in cui i nodi definiti come "strutturali" non siano connessi ad alcun elemento strutturale. Detta in altre parole, i nodi strutturali sono quelli a cui vengono assegnati i gradi di libertà e che vengono quindi usati per costruire la matrice di rigidezza della struttura e il vettore delle forze/spostamenti applicati.

Nodi Non-strutturali
I nodi non-strutturali sono nodi che non sono da considerarsi nella soluzione della struttura, ma che sono, invece, di solito necessari per definire l'orientamento degli assi locali di alcuni tipi di elementi (come descritto nel capitolo Elementi). Nessun elemento di qualsiasi tipo può essere collegato ai nodi non-strutturali e, anche se è ovvio che i nodi strutturali possono essere utilizzati anche come punto di riferimento nella definizione degli assi locali, risulta molto più semplice e chiaro riservare questo ruolo ai nodi non-strutturali. Si consiglia all'utente di leggere il capitolo Sistemi di riferimento globale e locale per avere una discussione più approfondita. Di default i nodi non-strutturali non sono visibili nell'immagine 3D del modello; possono essere però visualizzati modificando le Impostazioni di Visualizzazione.

Come in tutti gli altri moduli, l'utente può aggiungere nuovi nodi (anche nella modalità Input grafico) ed eliminare/modificare nodi esistenti precedentemente selezionati. I nodi possono essere ordinati in base al loro nome o alle loro coordinate secondo gli assi x, y e z. Cliccando una sola volta sulla cella di intestazione della colonna corrispondente, il programma riordinerà i nodi secondo un ordine crescente, mentre facendo doppio-click i nodi verranno ordinati in modo decrescente (si veda il capitolo Strumenti di Modifica per ulteriori dettagli sull'ordinamento dei dati).

Il modulo Nodi mette a disposizione anche uno strumento di "duplicazione" con cui l'utente può creare nuovi nodi attraverso la "ripetizione" di quelli esistenti. Questo viene fatto selezionando innanzitutto una serie di nodi che serviranno come riferimento per la duplicazione, specificando poi l'incremento nel nome e nelle coordinate del nodo/i, e infine indicando il numero di "ripetizioni" che si vogliono creare. Per meglio comprendere questa procedura si fornisce nel seguito un esempio:

  1. Nodi esistenti selezionati
    nodo10: (___0, 0, 3000)
    nodo20: (5000, 0, 3000)
  2. Parametri di duplicazione
    Incremento Nome: 100
    incremento in x: 5000
    incremento in y: ___0
    incremento in z: 3000
    Ripetizioni: 3
  3. Nodi generati automaticamente
    nodo110: (_5000, 0, _6000) [dalla "ripetizione" 1]
    nodo120: (10000, 0, _6000) [dalla "ripetizione" 1]
    nodo210: (10000, 0, _9000) [dalla "ripetizione" 2]
    nodo220: (15000, 0, _9000) [dalla "ripetizione" 2]
    nodo310: (15000, 0, 12000) [dalla "ripetizione" 3]
    nodo320: (20000, 0, 12000) [dalla "ripetizione" 3]

Note

  1. Per usare lo strumento Duplica è necessario che i nomi dei nodi siano assegnati nel formato numero (es. 100) o parola+numero (es. Nodo10). I nodi che non rispettano questa convenzione non possono essere duplicati.
  2. Uno strumento di modifica che potrebbe venire molto utile agli utenti è la possibilità di cambiare le coordinate di un gran numero di nodi attraverso una singola operazione, facendo una selezione multipla e aprendo la finestra di dialogo Modifica. Questo può essere molto utile, per esempio, quando si ha la necessità di modificare la coordinata "y" di tutti i nodi di un telaio che deve essere spostato in una posizione diversa nello spazio.
  3. Possono essere definiti al massimo 50000 nodi.
  4. Va osservato che quando gli utenti definiscono nodi non-strutturali con coordinate molto grandi, e poi attivano la visualizzazione di tali nodi, il modello sarà inevitabilmente rimpicciolito ad una dimensione di visualizzazione molto piccola. Per evitare un tale scenario, gli utenti dovrebbero (i) portare i nodi non-strutturali più vicini alla struttura, (ii) disabilitare la visualizzazione di quest'ultima oppure (iii) ingrandire manualmente ogni volta che l'immagine 3D viene aggiornata.