Fase di Controllo del Carico

In questo tipo di schema/soluzione di carico, l'utente è tenuto a definire il moltiplicatore di carico target (ossia il fattore per cui tutti i carichi nominali, definiti nel modulo Condizioni di Carico, vengono moltiplicati per raggiungere i carichi target) e il numero di incrementi in cui il vettore di carico target deve essere suddiviso per l'applicazione incrementale.

Il fattore di carico varia, quindi, tra 0 e il valore del moltiplicatore di carico target, con un incremento iniziale del passo che è uguale al rapporto tra il moltiplicatore di carico target e il numero di incrementi. Il valore di viene modificato solo quando, ad un particolare passo, la soluzione non converge; nel qual caso l'incremento del fattore di carico viene ridotto fino al raggiungimento della convergenza, dopo la quale esso cerca di tornare al suo valore iniziale (per ulteriori dettagli si veda il capitolo sulla regolazione automatica del passo). La fase finisce quando viene raggiunto il carico target o quando avviene il collasso strutturale o numerico.

Se l'utente ha definito i carichi incrementali in termini di forze, allora viene eseguita un'analisi pushover in controllo di forza, con il fattore di carico utilizzato per scalare direttamente il vettore di forza applicato, fino al raggiungimento della capacità di picco. Se l'utente desidera anche cogliere il comportamento post-picco (softening) della struttura, allora è necessario aggiungere una fase di controllo della risposta o di controllo automatico della risposta (il programma passerà automaticamente da una fase all'altra). Questo tipo di strategia/soluzione di carico è utilizzata quando l'utente ha la necessità di controllare direttamente il modo in cui il vettore della forza viene incrementato e applicato alla struttura.

Se, d'altra parte, l'utente ha definito i carichi in termini di spostamenti, allora viene eseguita una pushover in controllo di spostamento, con un vettore di spostamenti applicati incrementalmente alla struttura. Questo tipo di strategia/soluzione di carico è utilizzata quando l'utente desidera avere un controllo diretto sulla deformata della struttura a ciascun passo dell'analisi. La sua applicazione, comunque, non è solitamente raccomandata poiché vincolare la deformazione di una struttura ad una forma predefinita può nascondere le sue vere caratteristiche di risposta (come ad esempio piani deboli), a meno che non venga impiegata la più avanzata analisi pushover adattiva.

Note

  1. Quando si utilizza una fase di controllo del carico basata sulle forze (+ una fase di controllo della risposta), la distribuzione dei punti della curva forza-spostamento risulta solitamente irregolare con una maggiore densità nella parte pre-picco dove a incrementi di forza relativamente ampi corrispondono piccoli incrementi di spostamento, e ad una minore concentrazione di punti nella regione post-picco, dove a variazioni molto piccole di forza possono corrispondere ampi incrementi di deformazione. Per risolvere o mitigare questo problema bisognerebbe impiegare la fase di controllo della risposta.
  2. Quando i carichi incrementali applicati sono spostamenti, il programma regola automaticamente il valore del primo incremento in modo che l'ultimo aggiunto allo spostamento indotto dai carichi gravitazionali sia uguale al valore inizialmente previsto per lo spostamento target alla fine del primo incremento. In altre parole, se l'utente volesse, ad esempio, imporre uno spostamento di piano di 200 mm applicato con 100 incrementi, e se i carichi gravitazionali causassero uno spostamento orizzontale di 0.04 mm, allora gli incrementi di carico (spostamento) sarebbero 1.96, 2.0, 2.0 , ..., 2.0. Questa regolazione, tuttavia, si verificherà solo nei casi in cui lo spostamento indotto dai carichi gravitazionali è inferiore al primo incremento dei carichi orizzontali previsto; se si verifica questa condizione (ad esempio disp_gravt=2.07, nell'esempio di cui sopra), allora gli incrementi di spostamento saranno tutti uguali e pari a (200-2.07)/100=1.9793 (con chiaramente una figura molto meno "elegante").